Archivio per febbraio 2016
Questo scirocco nel raffreddarsi muore
in un applauso di fiocchi
Sulle dorsali trucca le colline
d’una maschera bianca e polvere di nebbia
S’imbeve l’aria del rapido volo del merlo
E’ una scrittura nel tempo
geroglifico del sempre
che vivendoti consumo a richiamo
come l’olio d’una lampada d’amore
L’agitarsi a bandiera del bianco dei viburni
un saluto lasciato ai venti
quelli che polverizzano il mare
Oggi le onde non amano solo gli scogli
pretendono di più
Spumano desiderio d’invasione
Con nebbia e schiuma invadono la città
galoppano nelle valli
per piegare con il loro riassunto
ogni pretesa d’amore
E’ in questo momento tra i punti esclamativi delle primule
che i corimbi dei viburni vivono la loro frenesia
Schiaffi di pioggia dura
noi prigionieri del tempo
l’acqua del cielo tortura la terra
aguzzino il vento caldo traditore da sud
svuota lacrime immediate per un mutamento
troppo rapido
Ogni transizione ha bisogno di pausa
Ogni incontro troppo caldo si confronta
con un calcolato freddo
Spesso genera dolore, angoscia
sofferente prigionia
come la giornata di oggi